Tutti abbiamo sentito parlare di “fisioterapia” e “fisioterapista”. E quasi tutti ne abbiamo avuto bisogno per noi stessi o per qualcuno vicino. Magari per un piccolo trauma post-allenamento o per una riabilitazione post-intervento, oppure per quel mal di schiena che non ci permette di stare seduti al pc e quella tensione al collo che ci rende difficile anche fare la retromarcia in auto!
Ma sappiamo davvero cos’è la fisioterapia e chi è il fisioterapista? Una buona percentuale di italiani fa fatica a rispondere a questa domanda.
Allora, con questo articolo proviamo a fare chiarezza in poche e semplici parole.
Chi è il fisioterapista?
Se pensi che il fisioterapista sia uno che abbiamo seguito qualche corso di massaggio e di riabilitazione qua e là, allora non sai che:
- il fisioterapista non fa solo massaggi e trattamenti di riabilitazione, ma si occupa anche di prevenzione e di aumento delle performance motorie, lavorando sulle disfunzioni di movimento e sull’educazione al dolore;
- il fisioterapista non ha seguito solo dei corsi, ma innanzitutto ha conseguito una laurea triennale e un’abilitazione professionale.
Lo dice, del resto, il Ministero della Salute nel decreto 741 del 1994. Un decreto? Si, esatto. Perché il profilo professionale del fisioterapista ha valore di legge. In altre parole, il fisioterapista è un operatore sanitario con un percorso professionalizzante e competenze specifiche. Questo significa che:
- chi non un titolo di studio in Fisioterapia rilasciato dall’Università Italiana e riconosciuto dal Ministero della Salute, ed è iscritto all’albo professionale dei Fisioterapisti non può esercitare la professione;
- un laureato in medicina e chirurgia non può praticare terapie di riabilitazione.
Fin qui, tutto chiaro, vero? Eppure, ancora in tanti, confondono la figura del fisioterapista con quella del fisiatra, dell’osteopata o del chiropratico. Come mai? Perché non sanno cosa fa davvero un fisioterapista. Ed eccoci alla seconda domanda a cui dare una risposta.
Cosa fa il fisioterapista?
Quando contattiamo un fisioterapista è perché il medico di base o lo specialista di turno ci hanno consigliato o prescritto un percorso di cura o riabilitazione. Oppure, perché abbiamo un dolore alla spalla o una tensione al polso e abbiamo sentito dire, o letto su internet, che ci vuole un fisioterapista. Possibilmente bravo e capace.
Quando entriamo nello studio, sappiamo davvero chi abbiamo di fronte? Abbiamo detto un professionista abilitato con competenze specifiche. Quali sono? Ne possiamo elencare alcune, guardando il percorso di studi. Forse non sai che il fisioterapista ha approfondito, tra le tante discipline, anche:
- anatomia e fisiologia dei sistemi muscolo-scheletrico, nervoso, respiratorio, cardiocircolatorio, urogenitale;
- biochimica e biomeccanica;
- sviluppo motorio e chinesiologia;
- metodologia della riabilitazioni;
- tecniche di recupero sensoriale;
- psicologia e psichiatria.
Con questo bagaglio di conoscenze, attestate e riconosciute, il fisioterapista può svolgere interventi di prevenzione, cura e riabilitazione in tre aree fondamentali:
- area della motricità;
- area delle funzioni viscerali;
- area delle funzioni corticali superiori.
Ogni tipo di intervento viene deciso e definito dopo una valutazione clinica e funzionale dei segni e dei sintomiriportati o comunicati dalla persona che ha bisogno di cura. Che cosa significa questo? Che il fisioterapista non pratica solo la riabilitazione o il trattamento, ma prima di tutto:
- incontra la persona (visita);
- ascolta e valuta la sua storia clinica (anamnesi);
- considera e valuta la diagnosi medica (se e quando è stata fatta);
- approfondisce e valuta il problema presentato (con test o manovre).
Solo dopo questi 4 step fondamentali, il fisioterapista elabora e pianifica un percorso di cura adatto alle esigenze del paziente e, a seconda dei casi, stabilisce:
- a) se è necessario relazionarsi ed interagire con il medico di base e lo specialista di turno;
- b) se è possibile agire in autonomia o in collaborazione con un team multidisciplinare.
Approccio al paziente come “persona”:
il modello “bio-psico-sociale”.
Ok, abbiamo capito chi è e cosa fa il fisioterapista in breve. Ma perché abbiamo parlato prima di “persona” e poi di “paziente”? Perché il fisioterapista mette al centro del ragionamento clinico e del processo riabilitativo l’essere umano nella sua totalità, considerando i diversi fattori che influenzano e interagiscono con il suo stato di salute e di benessere, e cioè:
- fattori biologici (genetici, biochimici, anatomici ecc.);
- fattori psicologici (umore, personalità, comportamento ecc.);
- fattori sociali (culturali, familiari, socioeconomici, precedenti esperienze ecc.).
Per gli addetti ai lavori, si dice che il fisioterapista si approccia al paziente mediante il modello bio-psico-sociale. Per te che stai leggendo, possiamo dire che il fisioterapista sa che un una postura scorretta o un dolore localizzato dicono anche di come stai vivendo le tue giornate e di cosa stai affrontando nel tuo quotidiano. Allora, prima di essere un paziente da curare, sei una persona da ascoltare. Di questo, però, parleremo in modo più dettagliato in un prossimo articolo.
Per ora ti basta sapere che pensieri, emozioni, alcuni atteggiamenti del corpo, alcune tendenze del carattere, l’influenza dell’ambiente in cui vivi o lavori possono trovare un canale di espressione anche nelle alterazioni della postura, nelle tensioni muscolari o nelle rigidità articolari. E non devi saperlo solo tu, ma anche un bravo fisioterapista.
Bene, ora che siamo arrivati in fondo alla pagina, possiamo tirare le somme e aiutarti a riconoscere chi è un fisioterapista professionista e accreditato. E, per farlo, ti diamo tre suggerimenti:
- accertati che abbia una laurea in Fisioterapia e l’abilitazione alla professione di fisioterapista.
- verifica se, durante la visita fisioterapica, viene richiesta la visione della documentazione clinica (se esistente)
- chiedi il rilascio della ricevuta fiscale al termine del trattamento (se si tratta di un libero professionista).
E ricorda, il fisioterapista non è solo “quello che fai i massaggi quando ti fa male la schiena”, ma è un operatore sanitario che si prende cura della riabilitazione motoria e della rieducazione funzionale ponendo la persona al centro del ragionamento clinico e curativo aiutando il paziente a conoscere il proprio corpo e le sue funzionalità.