Il dottore ti ha diagnosticato la fibromialgia? Ma sai cos’è realmente e cosa può aiutarti?

Cos’è la fibromialgia?

La fibromialgia, detta anche sindrome fibromialgica, è una malattia reumatica cronica che fino a qualche anno fa era poco conosciuta. Questa condizione patologica provoca dolore diffuso, rigidità, debolezza muscolare e stanchezza non giustificata da uno sforzo fisico.

Chi sono le persone più a rischio di sviluppare fibromialgia?

Numerosi studi sono stati fatti su questa patologia e oggi possiamo affermare che la fibromialgia è maggiormente diffusa nelle donne, soprattutto casalinghe e/o con attività lavorative ripetitive (circa il 90%) e soprattutto di età compresa tra i 40 e i 60 anni, causando ripercussioni sul lavoro e sul piano sociale. Si stima che in Italia ne soffrano quasi quattro milioni di persone.

Qual è la causa della fibromialgia?
 
la causa è ancora sconosciuta ma sembra essere multifattoriale, cioè conseguente a più cause tra cui anche una predisposizione genetica che determina alterazione dei recettori della serotonina e della dopamina portando a una alterazione dell’elaborazione del dolore con conseguente esacerbazione della sua percezione a livello del sistema nervoso centrale. 
Sembra inoltre che patologie quali depressione, stati di elevata ansia e stress, depressione, e disturbo post-traumatico da stress possano giocare un ruolo cardine nell’insorgenza di questa malattia.
Quali sono i sintomi?
 
L’esordio è solitamente subdolo, ma spesso conseguente a un evento traumatico psicologico e/o fisico.
I sintomi principali della fibromialgia sono:
  • la percezione di un dolore diffuso e quasi costante;
  • l’astenia (debolezza e stanchezza muscolare eccessiva a seguito di sforzi);
  • la rigidità mattutina;
  • i disturbi del sonno;
  • le parestesie;
  • il mal di testa;
  •  l’ansia e/o la depressione (che possono essere sia sintomo che una delle cause stesse della fibromialgia);
  • disturbi intestinali (quali sindrome del colon irritabile);
  • i dolori mestruali.
Come si fa diagnosi di fibromialgia?
 
La fibromialgia non è associata a nessuna evidenza di alterazione fisica, biologica o strumentale, cioè nessun test di laboratorio o esame strumentale è di aiuto allo specialista per la sua diagnosi ma servono solo per escludere la presenza di altre condizioni che possono causare segni e sintomi simili a quelli della fibromialgia. 
Quindi la diagnosi è strettamente clinica.  
I pazienti generalmente appaiono in salute, ma fortemente sofferenti e limitati nello svolgimento delle normali attività quotidiane a causa dei sintomi precedentemente elencati.
Inoltre per diagnosticare la fibromialgia bisogna valutare la presenza di tender pointscioè specifici punti localizzati nei muscoli, nelle inserzioni tendinee o a livello delle prominenze ossee che evocheranno dolore alla palpazione da parte dello specialista.
 
Dopo la diagnosi di fibromialgia quale può essere la terapia?
Associata a una specifica terapia farmacologica e a un eventuale psicoterapia, sempre più studi confermano l’importanza dell’esercizio fisico e della terapia manuale, da parte di un fisioterapista esperto, per la gestione e la riduzione del dolore e degli altri sintomi caratterizzanti la fibromialgia.
Da numerosi studi, infatti, risulta che una regolare attività fisica ad impatto lieve e di tipo aerobico, 45 minuti circa per tre volte alla settimana, associata a terapia manuale, quali ad esempio massaggio e mobilizzazioni, sembrano essere sufficienti per ottenere benefici sulla sintomatologia della fibromialgia.
Conclusione
  
Dopo una diagnosi di fibromialgia da parte di uno specialista risulta dunque di estrema importanza l’affidarsi a fisioterapisti esperti per intraprendere il percorso riabilitativo più appropriato alla propria condizione, così da gestire al meglio la sintomatologia conseguente questa patologia.

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