Tra i vari tipi di cefalea, la cefalea (muscolo) tensiva (Tension-Type Headache) è la forma più comune tra i mal di testa (78% dei casi) e colpisce circa il 40% della popolazione mondiale e viene classificata dall’ International Headache Society tra le cefalee primarie. Spesso chi ne soffre si affida a cure farmacologiche assai costose e incorre nell’abuso di queste sostanze. L’impatto negativo sulla qualità della vita è notevole andando ad alterare sonno, livello di energia e stato emotivo.
La cefalea muscolo tensiva si divide in:
- episodica (più di 12 attacchi l’anno la forma frequente, meno di 12 attacchi l’anno quella infrequente);
- cronica (più di 180 attacchi all’anno)
Tra i più frequenti tipi di cefalea elenchiamo anche:
- emicrania 10-15%, una cefalea primaria di origine neuronale-neurovascolare la cui causa non è del tutto conosciuta. Si presenta sotto forma di dolore localizzato in un emisfero della testa con caratteristica pulsante e di alta intensità che peggiora con il movimento e spesso può essere accompagnato da nausea e/o vomito, fotofobia e fonofobia
- cervicogenica 2-20%, una cefalea secondaria associata a dolori al collo. Può derivare da disordini/traumi cervicali e alle volte con riduzione della libertà di movimento di collo e testa.
Caratteristiche della cefalea tensiva:
- localizzazione bilaterale
- sensazione di morsa, pressione sulle tempie, dolore sordo
- intensità lieve-moderata
- durata attacco da 30 minuti a 7 giorni consecutivi
- non si aggrava con le attività della vita quotidiana
- rigidità e pesantezza del tratto cervicale, area di trapezio e scapole e area pericraniale
- non presenta nausea, vomito, fotofobia, fonofobia.
- difficoltà di concentrazione e sonno disturbato
Nel 80% dei casi si parla di cefalea mista, ovvero un quadro sintomatologico a metà tra una cefalea tensiva e un altro tipo di cefalea come può essere l’emicrania che presenta caratteristiche e localizzazione diverse da quelle elencate. Secondo la teoria del Continuum Model infatti, l’emicrania risulta essere una evoluzione fisiologica della cefalea muscolo-tensiva. Sarà perciò importante non inquadrare una cefalea secondo una classificazione rigida, ma considerare la variabilità dei sintomi e agire sulle disfunzioni strutturali (anatomiche), funzionali (libertà dei movimenti del collo) e psicologiche se presenti anche elementi che riconducono ad una sensibilizzazione centrale (eventuale ricorso a terapia cognitivo-comportamentale di competenza psicoterapeutica).
Le cause di questo tipo di cefalee non sono ancora ben note, ma si conosce ormai la forte relazione con disordini cervicali e temporo-mandibolari che vanno quindi indagate dal fisioterapista specializzato in questo tipo di disturbi. Diversi studi ad oggi dimostrano l’efficacia di una gestione conservativa del problema e l’impatto positivo sulla qualità di vita dei soggetti affetti.
Come prima cosa il fisioterapista andrà ad escludere attraverso la ricerca di segni e sintomi ed esame obiettivo eventuali cefalee sospette (red flags) da indirizzare allo specialista di competenza e successivamente andrà ad impostare con il paziente il trattamento da svolgere.
Tra i segni e sintomi campanelli d’allarme che potrebbero sottendere a forme di cefalea di altra natura possiamo avere:
- esordio acuto senza precedenti episodi;
- cambiamento di un normale pattern di cefalea (cefalea diversa dal solito);
- cefalee nuove in soggetti sopra i 40 anni;
- cefalee progressive, cioè che peggiora nel tempo;
- localizzata all‘intera testa o occipitale;
- breve durata (30 secondi – 1 minuto);
- segni e sintomi neurologici;
- nessun miglioramento ai farmaci;
- abuso di alcool / farmaci
Trattamento della cefalea tensiva
L’autogestione da parte del soggetto attraverso l’assunzione di farmaci non sempre può essere efficace e l’abuso di tali sostanze può esso stesso essere causa di attacchi.
Recenti revisioni della letteratura riportano che la riabilitazione è più efficace della terapia farmacologica nel ridurre frequenza, intensità e durata dei sintomi, e nel migliorare la qualità della vita dei pazienti, nel breve termine.
Il fisioterapista specializzato nella gestione delle cefalee sarà in grado di:
- educare e rassicurare il paziente spiegandogli quali sono i meccanismi che sottendono ai suoi dolori
- l’identificare e correggere i fattori scatenanti legati ad abitudini sbagliate
Inoltre il fisioterapista OMPT si avvale di:
- tecniche articolari come trazioni, mobilizzazioni e manipolazioni per ripristinare la mobilità cervicale, specie del tratto superiore composto dalle prime 3 vertebre C1-C3;
- tecniche muscolari di allungamento, rilassamento e difattivazione dei trigger points;
- tecniche su articolazione temporo-mandibolare e area pericraniale.
Guiderà il paziente nello svolgimento di:
- esercizio terapeutico per il rinforzo delle strutture muscolari di collo, spalle e pericraniali;
- apprendimento di strategie di movimento corrette tramite esercizi posturali e di propriocezione;
- training aerobico tramite esercizi globali e promozione di uno stile di vita attivo per favorire il mantenimento degli effetti positivi dati dalla terapia.
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